Tra le diete più strane del mondo ma, a quanto pare, efficaci non poteva passare inosservata la cronodieta che, già dal nome, non nasconde il suo principio fondamentale: il tempo.
Ma in che senso? E, soprattutto, funziona?
Questa speciale dieta è stata inventata dai medici e studiosi italiani Mauro Todisco e Paolo Marconi e si basa sul concetto che l'organismo ha una diversa capacità di assimilare le sostanze nutritive a seconda del momento della giornata.
Si tratta, in sostanza, di una dieta dissociata che però segue delle indicazioni ben precise basate sulle variazioni degli ormoni all’interno del nostro corpo. Non è importante la qualità e la quantità di quello che si mangia bensì il rispetto dell’orario dei cinque pasti giornalieri.
Per esempio la colazione va consumata preferibilmente tra le 7:30 e le 9:30.
Il secondo appuntamento con il cibo è lo spuntino, seguito dal pranzo (12:30 – 13:30).
La cena è leggerissima, quasi inesistente, e non deve mai superare le ore 21:00.
Secondo la cronodieta i carboidrati vanno mangiati obbligatoriamente durante le prime ore della giornata.
Pane, pasta, patate e legumi: tutto può essere ingerito in abbondanza ma rigorosamente entro le 12.
Cosa mangiare a colazione dunque?
Pane e marmellata, cereali e frutta: si può spaziare liberamente avendo l'accortezza di non superare l'ora X.
Niente pasta ad ora di pranzo come vuole la tradizione italiana: dopo le ore 12 si può mangiare soltanto riso o patate.
Certo, si tratta sempre di carboidrati che, però, secondo questa speciale dieta sono più facili da digerire e più difficili da assimilare.
Secondo la cronodieta, insomma, il pranzo perfetto è a base di riso e polenta di mais.
Dalle 15 in poi, dunque, si devono mangiare principalmente:
Carne, pesce, uova e latticini, sempre secondo la cronodieta, devono essere consumati la sera, rigorosamente entro le 21, e non possono venire associati ai glucidi.
Come accennato, la frutta va mangiata entro la prima metà del pomeriggio così come estratti, noci, mandorle, nocciole e altri prodotti simili.
Secondo la cronodieta, infine, è bene variare il più possibile le fonti proteiche.
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